Mi hanno appena inviato questo screenshot prelevato da Facebook per chiedermi cosa ne penso. L’immagine è accompagnata dal seguente commento:

Modifiche all’ Art. 24:
il consenso informato si applicherebbe solo alle prestazioni di tipo sanitario.
L’assenza di consenso informato per interventi di tipo psicologico non sanitario (vedi scuola) apre la strada alla possibilità di approfondire tematiche e impartire insegnamenti per i quali ai genitori verrebbe sottratta la possibilità di esprimere un consenso o perlomeno di essere coinvolti.

QUESTO E’ UNO DEI MOTIVI PER I QUALI VOTEREMO NO AL REFERENDUM tra il 21 e il 25 settembre 2023, a favore della tutela dei pazienti e clienti

Ringrazio per l’invio e chiedo di inviarmi altro materiale simile per commentarlo, sempre in un’ottica costruttiva in vista del referendum del Codice Deontologico che si svolgerà dal 21 al 25 settembre 2023.

In realtà, l’interpretazione che viene data del nuovo articolo 24 è errata. Per una lezione sul bullismo effettuata da una Psicologa Scolastica in un Istituto Scolastico non è necessario il consenso informato sanitario perché la lezione sul bullismo non ha una finalità sanitaria.
Ciò non vuol dire che i genitori vengano limitati nell’esercizio della loro responsabilità genitoriale perché chi può mai immaginare che una Psicologa tenga una lezione sul bullismo a delle persone minorenni senza che i genitori ne sappiano niente? Sarebbe una grave violazione da parte del Dirigente Scolastico che è tenuto, in questi casi, a:

– stipulare un contratto con la Psicologa
– informare docenti, genitori e studenti dell’evento formativo
– studenti, genitori e docenti sarebbero liberi di non partecipare. Non si è mai vista una partecipazione obbligatoria ad un evento formativo esterno, imposta dall’alto.

Quindi non serve il consenso informato sanitario in questi casi, ma solo, ad esempio, nei casi di “sportello d’ascolto” che ha una finalità sanitaria.
Qui puoi leggere degli approfondimenti.

In sintesi, l’informazione veicolata dallo screenshot è errata.

Votare sì al referendum significa svincolare le Psicologhe Scolastiche da un inutile fardello di acquisizione del consenso informato sanitario per prestazioni senza una finalità sanitaria.

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