10 domande e risposte sulla sentenza della sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato il referendum 2023 del Codice Deontologico.

1. Che significato giuridico attribuire a questa sentenza del Consiglio di Stato che annulla il referendum e quindi la revisione del Codice Deontologico delle Psicologhe e degli Psicologi?

Un Ente pubblico (il CNOP) non può che rispettare la sentenza del Consiglio di Stato e prendere atto degli errori procedurali rilevati dalla magistratura amministrativa. Il referendum va rifatto perché la premessa etica andava sottoposta a referendum di settembre 2023 insieme al Codice Deontologico revisionato.

2. Ma cos’è questa premessa etica? Mai letta.

E’ una premessa etica, approvata all’unanimità dai Presidenti territoriali che compongono il CNOP, della versione revisionata del Codice Deontologica. Eccola qui.

3. Che significato politico attribuire a questa sentenza del Consiglio di Stato che annulla il referendum e quindi la revisione del Codice Deontologico delle Psicologhe e degli Psicologi?

Considerate le imminenti elezioni ordinistiche, il “nuovo” CNOP prenderà in carico la questione del nuovo referendum. A mio avviso, sia se la maggioranza del CNOP sarà composta da una forza politica filo-AUPI, sia di Altrapsicologia, il Consiglio Nazionale porterà sicuramente a referendum la stessa versione revisionata del 2023 a cura della Commissione Deontologia. Altrimenti le due forze politiche smentirebbero se stesse considerato che la versione del Codice sottoposta a referendum è stata votata all’unanimità dai Presidenti territoriali che compongono l’attuale CNOP (filo-AUPI/Altrapsicologia). Se, invece, il CNOP sarà governato da una terza maggioranza, il processo revisionale inizierà ex novo.

4. Che significato deontologico attribuire a questa sentenza del Consiglio di Stato che annulla il referendum e quindi la revisione del Codice Deontologico delle Psicologhe e degli Psicologi?

Dal 24 dicembre 2024 è in vigore la “vecchia” versione del Codice, non aggiornata e in contrasto con le normative vigenti. Basti pensare all’articolo 31 ed a tutti gli aspetti controversi e fuori norma contenuti nella “vecchia” versione.Ma tant’è. Qui trovi tantissimo materiale oltre che sul mio canale YouTube.

5. Come si regoleranno gli Ordini per le segnalazioni/procedimenti disciplinari intervenuti nel periodo della versione revisionata del Codice?

A mio avviso, dal 01/12/23 al 24/12/24 è stata in vigore legittimamente la versione del Codice revisionata. Ma ciò non può escludere eventuali ricorsi per le sanzioni irrogate in questo lasso di tempo ai sensi degli articoli del Codice revisionato. Ulteriore problema per le segnalazioni pervenute fino al 24/12/24: quale versione del Codice si applica, la vecchia o la nuova?

6. I moduli del consenso informato devono essere modificati?

A mio avviso, no, se facciamo riferimento, ad esempio, a quelli che propongo in questo sito. La vecchia versione del Codice Deontologico (ora in vigore) non è aggiornata alle normative vigenti di rango superiore ai precetti di un Codice Deontologico. Ad esempio, commette un errore lo Psicologo che parla ancora di “potestà genitoriale”, definizione contenuta nella vecchia versione del Codice. La terminologia corretta, dal 2013, è “responsabilità genitoriale”. Ma questo è niente innanzi agli articoli 24 e 31 totalmente da riscrivere. Ad esempio, l’attuale 31 è connotato da una impostazione paternalistica della Psicologia in cui la volontà della persona minorenne, nel processo del consenso informato, non esiste. Così come la volontà dello Psicologo può prevalere su quella dei genitori. L’Articolo 31 revisionato e annullato, invece, metteva al centro la responsabilità genitoriale, la persona minorenne e delimitava i poteri dello Psicologo.

7. Che ruolo ha avuto la Commissione Deontologia CNOP in tutto questo?

Esclusivamente un ruolo tecnico. Ogni decisione è stata presa dal CNOP i cui Presidenti territoriali hanno votato all’unanimità la bozza revisionata del Codice preparata dall’Osservatorio ex Art. 41 del Codice Deontologico di cui faccio parte.

8. Devo preparare la PPV, quale versione del Codice devo portare?

A mio avviso entrambe, tenendo presente che quella in vigore è la vecchia versione.

9. Dove trovo la vecchia versione del Codice attualmente in vigore?

Eccola qui.

10. Cosa ci insegna questa vicenda giudiziaria?

Crederci sempre. Indipendentemente dalle motivazioni del ricorso, può essere utile trarre insegnamenti importanti da questa vicenda giudiziaria: «Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui». Congratulazioni ai Colleghi che hanno fatto ricorso e ci hanno creduto fino in fondo.

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