Può capitare di essere contattati da un Servizio Sociale che ci chiede informazioni su un paziente che seguiamo.
Nello specifico, può chiederci, ad esempio, se è vero che seguiamo il paziente e come sta andando l’intervento psicologico. Nei casi più estremi, potrebbero addirittura chiederci una relazione.
Il Servizio Sociale si giustifica dichiarando che ha avuto la disposizione da parte del Tribunale di monitorare il Sig. X, coinvolto in una causa di separazione, divorzio e affidamento del figlio, per cui avrebbe il potere di chiedere informazioni allo psicologo privato dell’utente. Inoltre, potrebbero aggiungere l’informazione secondo cui il Sig. X avrebbe dato l’autorizzazione al Servizio Sociale di contattarci.
Chiaramente si tratta di una richiesta illegittima alla quale bisogna opporsi, esponendo che lo psicologo è vincolato al segreto professionale, non fornendo, quindi, nessuna informazione sul paziente e sul trattamento psicologico.
E’ necessario opporsi anche se il Servizio Sociale minaccerà di farci contattare dal Tribunale ecc.
Successivamente, bisogna contattare il paziente per metterlo al corrente di questa richiesta.
Quali sono i motivi che rendono illegittima una tale richiesta?
– nessun soggetto adulto può essere costretto a sottoporsi ad un trattamento sanitario (psicologico), nemmeno sotto forma di invito, ex art. 32 Costituzione, art. 1 L. 219/17. Il Servizio Sociale sta effettuando un monitoraggio basato su un provvedimento illegittimo da parte del Tribunale che non può imporre trattamenti psicologici a soggetti adulti.
– un Servizio Sociale non ha il potere di contattare uno psicologo privato per ottenere informazioni sanitarie poiché il professionista è vincolato al segreto professionale. Lo psicologo può essere svincolato dal segreto professionale solo dietro esplicita richiesta (scritta) da parte del paziente, ma valuta con estrema attenzione il motivo della richiesta di svincolo. Altro caso è la testimonianza in Tribunale, ma è un altro argomento.
– è necessario considerare che il genitore sente di essere sotto minaccia: se non collabora con i Servizi Sociali, aderendo alle loro richieste, potrà avere ripercussioni negative sull’esercizio della responsabilità genitoriale. E’ quindi necessario chiarire con il paziente tutti questi aspetti.
Iscriviti alla Newsletter: ricevi aggiornamenti via e-mail e/o via WhatsApp