Leggo con interesse l’articolo sul Corriere della Sera, l’intervista alla Magistrato minorile Dott.ssa Sabrina Ditaranto sulla strage di Paderno Dugnano

Il magistrato riflette anche sulle norme che regolano l’accesso dei giovanissimi alle strutture d’aiuto psichiatrico: «Noi possiamo fare molto poco, purtroppo. Perché non è consentito ai ragazzi rivolgersi da soli a un supporto psicologico. Serve il consenso dei genitori, ma se i ragazzi non parlano in famiglia questo disagio rimane sconosciuto».

Questa è una spinosa questione. L’accesso diretto al Servizio Sanitario Nazionale da parte di persone minorenni non è consentito, salvo in alcuni specifici casi.

La Legge 219/17 (e il Codice Deontologico dei Medici e degli Psicologi) prevede che qualsiasi trattamento sanitario necessiti di consenso informato da parte di entrambi i genitori (esercenti responsabilità genitoriale o tutela). Non ci sono deroghe, come detto, salvo in alcuni specifici casi. Anche al Consultorio familiare l’accesso diretto di persone minorenni non è consentito (salvo nei casi di IVG).

Quindi bisognerebbe modificare la Legge per consentire l’accesso diretto alle persone minorenni presso i Servizi Sanitari, ma si aprirebbe un dibattito su alcuni aspetti: da che età il minorenne potrebbe accedere? in che modo? verrebbero informati i genitori e quando?

Ciò che possiamo subito introdurre è la figura dello Psicologo Scolastico nelle scuole. Molte Regioni si stanno o si sono attivate in tal senso, a brevissimo anche la Calabria.
Tuttavia, è necessario che le procedure consentano allo studente di accedere liberamente e direttamente allo Psicologo Scolastico, senza necessità del consenso informato dei genitori. Questi ultimi verrebbero informati della possibilità che il figlio possa rivolgersi ad uno Psicologo dalla normativa regionale che introduce questa figura professionale.
Quindi la procedura sarebbe inversa: il consenso informato diventerebbe implicito, eventualmente i genitori dovrebbero prestare il dissenso/diniego.
Altrimenti, il rischio concreto è un buco nell’acqua: si introduce la figura dello Psicologo Scolastico, ma senza dare la possibilità agli studenti di accedere liberamente a questa figura professionale.
Ne ho già parlato in questo articolo.

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