Buongiorno Dott. Pingitore,
speravo potesse aiutarmi a risolvere un dubbio che è sorto nel confronto con alcune colleghe rispetto all’articolo 13.
Le pongo la domanda in modo diretto: nel caso in cui un paziente arrivasse in seduta dichiarando di voler uccidere la compagna, come dovrebbe comportarsi lo psicologo? Trattandosi di un’intenzione, si configura comunque come ipotesi di reato?
Vale il secondo comma dell’articolo 13:
Negli altri casi, valutano con attenzione la necessità di derogare totalmente o parzialmente alla loro doverosa riservatezza, qualora si prospettino gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica della persona e/o di terzi.
Iscriviti alla Newsletter: ricevi aggiornamenti via e-mail e/o via WhatsApp