Gent.mo Dott. Pingitore,
il consenso va ottenuto all’inizio della presa in carico, quindi anche per poter avviare i primi colloqui che serviranno ad arrivare alla diagnosi/comprensione del problema, da cui emergerà un progetto di trattamento.
Servono quindi due consensi distinti? Uno per l’iter diagnostico, uno per l’intervento? Perché il modello del CNOP mi sembra sia unico, ma come si fa da subito a informare il paziente sull’eventuale trattamento se non si è ancora arrivati a comprendere il disagio che ha, da cui consegue un piano di azione mirato?
Approfitto per un’altra domanda: lo psicologo che lavora in carcere è un pubblico ufficiale? Sempre rispetto al tema agli obblighi di denuncia e referto in quel contesto…
Il consenso informato va acquisito prima di un trattamento sanitario per cui, verosimilmente, al termine del primo colloquio di consulenza, lo psicologo propone X trattamento psicologico. Prima di iniziare il trattamento, il paziente presta il CI.
Lo psicologo che lavora in carcere riveste la qualifica di Pubblico Ufficiale.
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