Perdonami Marco,
la domanda è la seguente: leggo nei vari social e su internet che uno psicologo non dovrebbe prendere in carico persone che tra loro si conoscono (es. Due amiche o due fidanzati separatamente), perché viola il codice deontologico.
Ma dove sta scritta questa cosa nel Codice? Dunque io non potrei prendere in carico due amiche separatamente? Cioè non potrei fare colloqui individuali con una e con l’altra?
Il riferimento è l’Articolo 26 del Codice Deontologico.
Chiaramente lo Psicologo non può prendere in cura due amiche ovvero due fratelli o due familiari.
Il rischio concreto è la perdita di efficacia dei trattamenti psicologici paralleli per via delle estreme difficoltà che lo Psicologo riscontrerebbe: come fa lo Psicologo a gestire le confidenze di una sorella-paziente che è in conflitto con l’altra sorella-paziente?
Come potrebbe lo Psicologo essere obiettivo nelle sue valutazioni e nei suoi interventi? Per non parlare del rischio di violare il segreto professionale.
Non prendere in cura due fratelli, familiari, due amici è alla base della professione di Psicologo/Psicoterapeuta e la disapplicazione dell’Articolo 26 potrebbe comportare una grave sanzione disciplinare.
Altra questione è l’approccio psicoterapico sistemico-relazionale in cui è possibile vedere l’intera famiglia e familiari, ma con un metodo e un senso deontologico.
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